La nuova generazione azzurra dell’arrampicata speed semina il panico in Coppa Europa: una valanga di medaglie certifica il dominio assoluto dei giovani velocisti italiani
La spedizione azzurra alla Coppa Europa Giovanile di arrampicata speed ad Amburgo si è conclusa nel migliore dei modi, con una pioggia di medaglie che certifica ancora una volta la forza della nostra Nazionale. Le giovani leve dell’arrampicata italiana hanno offerto prestazioni entusiasmanti, conquistando la vetta del podio in ben 3 categorie e portando a casa anche 1 argento e 2 bronzi.
La stella di questa spedizione è stata senza dubbio Eva Mengoli, campionessa europea Under 16, che dopo aver collezionato 3 argenti nelle tappe precedenti, ha coronato la sua cavalcata trionfale con la medaglia d’oro ad Amburgo, che le è valsa anche la vittoria finale in Coppa Europa. Un dominio assoluto per questa giovane scalatrice dal futuro radioso.
Altro protagonista di queste finali è stato Francesco Ponzinibio, letteralmente imbattibile nella categoria Under 16 maschile: con l’oro di Amburgo ha completato uno straordinario tre su tre, dopo i trionfi a Tarnow e Duisburg. Un ragazzo che a suon di prestazioni maiuscole sta bruciando le tappe e arricchendo sempre più il suo scintillante palmares.
Menzione speciale infine per Alessandro Trezzi, argento di Coppa grazie alla costanza di rendimento. L’Italia si gode i suoi giovani campioni, pronti a scalare ancora vette altissime.
Anche nella categoria Under 18 l’Italia sale sul podio di questa entusiasmante Coppa Europa giovanile di arrampicata speed. Il bronzo di giornata porta la firma di Samuele Graziani, campione italiano di categoria, che ancora una volta ha messo in mostra la sua classe e la sua velocità, regalando all’Italia l’ennesima soddisfazione. Peccato invece per Ludovico Borghi, campione europeo Under 18 e vicecampione italiano, out ai quarti ma comunque autore di una prova di Coppa Europa da incorniciare.
Nonostante l’amaro in bocca per l’eliminazione di oggi, Borghi può consolarsi con una fantastica medaglia d’oro nel podio di circuito, grazie ai due trionfi conquistati nelle tappe di Tarnow e Duisburg. Un oro che certifica la qualità eccelsa di questo giovane scalatore, già nell’elite continentale nonostante la giovane età. Anche nell’Under 18 dunque l’Italia si conferma fucina inesauribile di talenti, con ragazzi pronti a raccogliere il testimone dai vari Megos e Ghisolfi per regalare ancora emozioni al movimento azzurro.
Le azzurre Under 18 regalano altre preziose medaglie all’Italia in questa entusiasmante Coppa Europa giovanile di arrampicata speed. La punta di diamante è Sofia Milani, splendida argento nella gara di Amburgo dopo aver sconfitto in semifinale la compagna di squadra Sara Arcozzi, poi quarta. Per la Milani arriva anche un fantastico argento nella classifica generale di Coppa Europa, a conferma di una stagione ad altissimi livelli.
Proprio la Arcozzi, nonostante l’amaro quarto posto odierno, si prende una bellissima medaglia di bronzo nel podio finale grazie ai risultati di spessore ottenuti nelle tappe precedenti. Peccato per Alice Strocchi e Agnese Fiorio, fuori ai quarti ma autrici comunque di una prova di carattere contro avversarie di primissimo piano. Anche al femminile dunque le giovani leve azzurre dimostrano di non temere il confronto internazionale, gettando solide basi per un roseo futuro. L’arrampicata italiana è in ottime mani.
L’Italia fa festa anche nella categoria Under 20 di arrampicata speed grazie all’ennesima prova maiuscola di Marco Rontini. Il campione italiano di specialità, dopo gli ori di Tarnow e Imst, ha concesso il tris conquistando l’ambito oro anche ad Amburgo e di conseguenza si è aggiudicato meritatamente la Coppa Europa giovanile. Un dominio assoluto per questo straordinario ragazzo.
Sale sul podio anche Daniele Balestrazzi, splendido bronzo dopo essersi arreso in semifinale proprio contro l’imbattibile Rontini in un derby tutto azzurro. Bene anche Alessandro Giorgianni, quarto oggi ma comunque capace di conquistare un prezioso bronzo nella classifica finale di Coppa Europa grazie ai risultati precedenti.
Complessivamente nella rassegna continentale giovanile il team maschile azzurro ha letteralmente dominato, surclassando le altre nazioni. Piccola macchia nel quadro trionfale è stata la prestazione della squadra femminile italiana, seconda dietro la fortissima Ucraina ma comunque autrice di una prova di altissimo spessore. L’arrampicata azzurra continua a sfornare nuovi talenti a ritmo incessante.
L’ultima tappa di Coppa del Mondo di arrampicata speed in Cina ha visto una buona prova degli azzurri, con Ludovico Fossali e Giulia Randi capaci di qualificarsi per le finali.
Nel torneo femminile la Randi si è trovata subito di fronte un ostacolo proibitivo agli ottavi, la fuoriclasse polacca Miroslaw, detentrice del record del mondo e fresca del pass olimpico per Parigi 2024. Nulla da fare per l’azzurra contro la campionessa europea. In semifinale un clamoroso errore ha invece estromesso la Miroslaw dalla lotta per il podio, lasciando spazio al dominio cinese con la vittoria della Deng davanti alla connazionale Niu e alla polacca Kalucka.
In campo maschile splendida prova di Fossali, capace di spingersi fino ai quarti dove si è arreso di un soffio al cinese Huang, poi argento. Anche in questo caso il podio è stato una questione orientale, con il successo del cinese Wu davanti al connazionale Huang e al giapponese Omasa. Segnali incoraggianti per Fossali e Randi in vista dei prossimi appuntamenti. L’Italia c’è e vuole recitare da protagonista.
Nelle altre gare di Coppa del Mondo di Wujiang, gli azzurri sono stati protagonisti di prove solide, pur senza riuscire a centrare risultati di rilievo.
Nello speed, Beatrice Anna Colli, Alessandro Boulos e Gian Luca Zodda hanno colto piazzamenti nelle retrovie, rispettivamente 18a, 17° e 25°, non riuscendo a entrare nella finale a 8. Segnali comunque incoraggianti in vista dei prossimi appuntamenti.
Nel lead, prova opaca per Marcello Bombardi, out nelle qualificazioni con il 28° posto. Meglio ha fatto invece Filip Schenk, capace di accedere alla semifinale grazie ad un’ottima scalata. Per lui 19a piazza finale, non sul podio ma prestazione di carattere.
Nel complesso quindi la spedizione azzurra in Cina lascia sensazioni contrastanti: da una parte le belle prove di Fossali, Randi e Schenk fanno ben sperare, dall’altra alcuni dei veterani devono ritrovare brillantezza. L’obiettivo è presentarsi al top della condizione ai prossimi impegni internazionali.