Il fondatore del Milan è sepolto oggi nel famedio del cimitero monumentale di Milano
di Stefano Ravaglia
Recentemente, dopo mille peripezie durate anni, gli hanno intitolato una rotonda. Forse non proprio il luogo adatto da riservare a un personaggio così, ma perlomeno è proprio davanti a Casa Milan, la sede del club non lontana da San Siro, una sorta di quartier generale dove lui doveva per forza avere casa.
Il 24 gennaio 1870 nasceva a Nottingham colui che è stato il principale fondatore dei rossoneri alla fine dell’Ottocento. Chissà cosa penserebbe oggi della sua creatura: mortificata, in mezzo a un mare mosso, con un futuro apparentemente ancora lontano. Lui che insieme ad altri soci (Dubini, Allison, Camperio e altri) aveva deciso di dar vita a un sodalizio per il quale inizialmente era sufficiente associarsi, per contrastare il dominio dell’allora Genoa nelle competizioni nazionali.
“Saremo i diavoli, avremo il rosso e il nero come colori e incuteremo timore agli avversari”.
Questa più o meno la frase attribuita dal mito e dalla leggenda a questo baffuto signore che si era messo in luce in Inghilterra nell’industria tessile, prima di essere invitato a Torino da Edoardo Bosio che nel 1891 fonda l’FC Internazionale Torinese (sciolto poi nel 1900) di cui Kilpin diviene un membro di punta. Milano, Torino, Genova: i tre poli industriale dell’epoca danno infatti vita alle prime squadre.
Dopo i rossoblù, arriva la Juventus nel 1897, con le maglie bianconere fatte venire apposta da Nottingham sponda Notts County, e due anni più tardi all’Hotel du Nord (attuale Principe e Savoia, dove il Milan recentemente ha festeggiato i 120 anni) viene costituito l’atto di fondazione del Milan Cricket and Football Club di cui Kilpin rimarrà membro sino al 1908, portando il club ai suoi primi tre “scudetti” nel 1901, nel 1906 e nel 1907.
Scomparso nel 1916, è soltanto grazie all’interessamento di alcuni storici del Milan, guidati da Luigi La Rocca, che i suoi resti vengono ritrovati e traslati al cimitero Monumentale e il 2 novembre 2010 iscritti finalmente al Famedio del cimitero monumentale di Milano, una parte riservata alle personalità che hanno dato lustro alla città.
Anche a Nottingham, nella via in cui è nato (nel retrobottega della macelleria di suo padre) è presente un sito commemorativo.