Nel 1975 i rossoneri scesero in campo in una piccola città dell’entroterra irlandese in un incontro rimasto storico, seppur terminato senza reti.
Un trifoglio irlandese come simbolo, i colori del Celtic, ereditati però non dal club scozzese ma dai Belfast Celtic, una antica squadra della capitale nordirlandese che donò una muta di maglie al club dopo una amichevole, nel 1920.
LASSU’ AD AHTLONE
Ma c’è un’altra squadra irlandese, unico precedente nella storia del Milan contro squadre di quel paese, che incrociò i rossoneri in Europa nel passato. Stagione 1975-76, Coppa Uefa: dopo aver eliminato l’Everton al primo turno (0-0 in Inghilterra e 1-0 a San Siro), la squadra allenata da Giovanni Trapattoni, subentrato a Gustavo Giagnoni da poche settimane, e con Rocco direttore tecnico, deve affrontare una trasferta d’altri tempi in Irlanda. Per la precisione, al centro di essa, ad Athlone, città di 15 mila abitanti e crocevia per chiunque debba andare a Dublino.
C’è un immagine di quel 22 ottobre 1975. L’arrivo del pullman del Milan nei pressi dello “stadio”, il St.Mel (abbattuto nel 2007 per un impianto più moderno e capiente), un campo con gli spettatori praticamente a bordo campo, è fotografato mentre il mezzo viene posteggiato in mezzo al fango. Albertosi e via via tutti i rossoneri, scendono dal pullman affondando le loro scarpe nella melma. Giornata piovosa, pallone pesante e anche il campo è fangoso: ci sono tutti gli ingredienti per un calcio d’altri tempi come era quello di quel periodo.
L’Athlone Town ha eliminato i norvegesi del Valerenga nel primo turno, e intorno al campo accorrono ben 10 mila spettatori, in una città, come detto, di 15 mila abitanti. Gagliardi e romantici, i nerazzurri (eh sì, questo era il colore delle loro maglie), con il Milan senza Rivera e qualche altro titolare lasciato a riposo, e Benetti che ingaggia frequenti duelli con un diciannovenne, Cyrile Barnicle, guida della retroguardia irlandese che manco a dirlo si chiude a riccio.
IL RIGORE DELLA VITA
Eppure, d’improvviso, i padroni di casa beneficiano addirittura di un rigore a favore. Nevio Scala (sì, il futuro tecnico del Parma) atterra Daly, e l’arbitro Rasmussen non ha dubbi. A tirare per l’Athlone Town è Johnny Minnock, e se avesse segnato probabilmente gli spettatori assiepati dietro la porta sarebbero tracimati in campo… e invece, Albertosi si distese sulla sua destra e respinse il penalty. Venti anni dopo, in un documentario della BBC su quella partita visibile su Youtube, l’ex giocatore tirerà goliardicamente nella stessa porta con suo figlio tra i pali, questa volta segnando.
La contesa termina 0-0, e per l’Athlone Town è un risultato storico. Anche perché due settimane dopo a San Siro il Milan fa il suo dovere, ma ci vuole più di un’ora per sbloccare la situazione con Vincenzi, che trasforma un cross di Gorin. La doppietta di Benetti arrotonda il risultato, e questa volta Rivera, seppur al piccolo trotto, era in campo: fu la prima volta dopo 6 mesi di assenza per la “guerra” col presidente Buticchi, che nell’aprile di quell’anno si lasciò scappare di voler vendere il capitano rossonero: “Non giocherò più fin quando Buticchi sarà presidente”, la risposta del numero dieci. Con il cambio ai vertici, quella sera San Siro riabbracciò finalmente il suo gioiello.
Quella Coppa Uefa per il Milan si concluderà ai quarti di finale contro il Bruges, che arriverà fino alla finalissima perdendo contro il Liverpool. Athlone Town-Milan nel frattempo era già stata consegnata agli almanacchi degli inguaribili romantici.