La 26′ giornata del campionato di Serie A si è da poco chiusa e i risultati maturati confermano quanto sia imprevedibile e ancora tutta da decifrare la lotta al vertice.
SERIE A – Il discorso vertice, nell’attuale campionato di Serie A, sembra un discorso quanto mai aperto e con equilibri e sfaccettature ancora tutte da decifrare. Se sulla carte la favorita per il titolo resta l’Inter, il primo posto attualmente è occupato dai cugini del Milan.
Il Milan
La squadra di Pioli, era chiamata ad affrontare il match “più agevole” sulla carta, si fa per dire, rispetto alle cinque sorelle. La prima che pareggia contro l’ultima. La Salernitana nella bolgia dell’Arechi viaggia sicuramente con una marcia in più e l’avvento in panchina di Davide Nicola ha portato una compattezza e un equilibrio vitale. In virtù di tali circostanze, l’atteggiamento un po’ altezzoso del Milan è ciò che ha più lasciato lo sgomento. Eccesso di sicurezza ed eccessiva ostentazione della propria superiorità. Sono questi gli elementi determinanti per la materializzazione di questo deludente pareggio. Fuga mancata.
L’Inter
I nerazzurri, che restano comunque la squadra favorita per la vittoria finale del titolo, a patto che trovino una soluzione per uscire da questo momento, sono probabilmente la squadra più in difficoltà tra le tre pretendenti al trono. Il calo fisico e mentale, partito dalla gara contro il Venezia o dal clamoroso derby perso contro il Milan, è un aspetto su cui si può ancora lavorare. I danni non sono irreparabili. Certo è che la prestazione fornita a San Siro, contro una delle squadre più spumeggianti del campionato, ha fatto storcere il muso ai più. Onore a Berardi e compagni, onore ad un centrocampo di personalità umana e tecnica fuori dal comune, ma i margini per riprendere lo svantaggio di 0-2 c’erano tutti. Dionisi, in tutta la sua conoscenza del calcio, sta palesando forti limiti in alcune letture dei momenti. In particolar modo nella fase di protezione del vantaggio. Nei primi venti minuti del secondo tempo il Sassuolo difendeva con i 4 difensori e con i due mediani, Frattesi e M. Lopez. Non due colossi. L’Inter non è stata in grado di riprenderla. Nonostante tutto.
Il Napoli
Il compito dei partenopei era tutt’altro che scontato. Per potenzialità è inspiegabile come il Cagliari si trovi a lottare per non retrocedere e giocare e l’Unipol Domus non è mai ambiente sereno e ospitale per gli avversari. Gli azzurri di Spalletti erano reduci da una trasferta importante a Barcellona e la condizione atletica non era di certo ottimale. L’esclusione di alcuni titolarissimi dall’undici iniziale ne è la conferma. I ritmi imposti dal nuovo Cagliari di Mazzari hanno spesso limitato la manovra azzurra. Manovra che si è appunto schiantata contro agonismo e verticalizzazioni degli avversari. Per come si era messa la gara e per il mancato raddoppio in più occasioni dei sardi, il punto guadagnato è un punto da non buttare. Aggancio alla vetta mancato ma le avversarie restano ferme.
La Juventus
La “caduta” della Juventus, la prima della 26′ giornata, ha prontamente acceso focus sui bianconeri e su quanto Allegri faccia di tutto per non far giocare bene le sue squadre. Allora lo si immagina il tecnico toscano che, durante la rifinitura del sabato, vai dai suoi uomini e gli raccomanda di giocar male. Secondo quale criterio una squadra gioca bene e una squadra gioca male? Esistono le squadre propositive sotto l’aspetto della coralità ed esistono squadre che impongono una propria gestione a ritmi bilanciati. La Juventus era reduce da un forcing di partite allucinante, ha affrontato una delle squadre più aggressive e meglio organizzate dell’intero campionato. Un calo fisico, perché di questo si è trattato, era lecito quanto giustificabile. Merito al Torino. Dalla gara contro l’Atalanta persa in casa in poi, la Juventus è prima in campionato per punti conquistati. In classifica ai bianconeri non mancano i 4 punti “persi” contro Atalanta e Torino, ai bianconeri mancano i punti di inizio stagione persi contro Udinese, Empoli e Sassuolo. 7 punti che le avrebbero consentito di andare a 54 punti e balzare alle spalle del Milan.
L’Atalanta
Gli uomini di Gasperini, per la prima volta negli ultimi 3-4 anni, stanno vivendo una fase di flessione nei risultati. I nerazzurri si sono presentati a Firenze privi di una vera prima punta e con la difesa incerottata. La Fiorentina, attraverso un pressing forsennato e spregiudicato, ha fatto l’Atalanta mettendo in difficoltà l’Atalanta. Senza riferimento offensivo i momenti di soffocamento sono stati tanti e la qualità del centrocampo è stata repressa dalla necessità di far legna. Gasperini ha provato a cambiarla con variazione di modulo e di uomini, ma è apparso lui stesso in balia delle difficoltà. Alla prossima, contro la Sampdoria, dovrà rinunciare a mezza difesa. I bergamaschi faranno bene a guardarsi le spalle.
L’attuale classifica
- Milan 26 partite e 56 punti
- Inter 25 partite e 54 punti
- Napoli 26 partite e 54 punti
- Juventus 26 partite e 47 punti
- Atalanta 25 partite e 44 punti