Il secondo fine settimana della stagione 2025 di Formula 1 in Cina trascina con sé emozioni, polemiche e parecchie delusioni. E, probabilmente, la tappa di Shanghai sarà ricordata più per la doppia squalifica inflitta alla Ferrari che per il successo McLaren…
Quanti volti si sono visti in Cina. E no, non mi riferisco a quelli delle tantissime persone presenti sugli spalti orientali, pronti a supportare i propri beniamini e curiosi, probabilmente curiosissimi, di vedere Lewis Hamilton al volante di una Ferrari.
La Ferrari. Dopo la gara inaugurale in Australia, in molti hanno ritenuto fosse meglio rinviare giudizi e disperazione – quella dei suoi tifosi – alla sentenza cinese, in quanto il tracciato di Shanghai, essendo un permanente, avrebbe potuto fornire dati più veritieri rispetto a quelli tra le curve del cittadino Albert Park.
Un ottavo e un decimo posto, però, erano una campanella d’allarme. La SF-25 era troppo lontana, indipendentemente da tutti gli imprevisti climatici che hanno attraversato le tre giornate del fine settimana. L’unica certezza, sin dai test pre-stagionali in Bahrain, era la McLaren. La monoposto papaya ha preso le sembianze della Red Bull spaventosa del 2023, con George Russell che ripropone pubblicamente il suo sesto senso, quella sensazione che la squadra di Woking riesca a non lasciare spazio a nessuno.
A meno che…
A meno che i suoi due galli non facciano scintille e danni nello stesso pollaio. Con la vittoria in Cina, Oscar Piastri non solo si è ripreso col botto quello che aveva lasciato nel prato dell’Australia, ha anche lanciato pubblicamente il guanto della sfida mondiale al suo compagno di squadra che, secondo al traguardo, ha regalato la doppietta numero 50 al team capitanato da Andrea Stella. Lando Norris, di fronte ai problemi avuti al pedale del freno ha fatto un lavoro egregio: non c’è incubo peggiore per un pilota se non quello di non poter frenare. E salvare la piazza d’onore era troppo importante per consolidare quella che ha tutt’ora tra le mani, la leadership del mondiale piloti, con 44 punti in saccoccia.

Piastri e Lando sono molto diversi. Una freddezza talentuosa contro una velocità più emotiva. Il ghiaccio e il fuoco che, inevitabilmente, monoposto permettendo, arriveranno a uno scontro decisivo. Sarà arduo compito della squadra riuscire a gestirli, evitando di commettere quegli errori che nel 2024 hanno allontanato un doppio sogno di gloria. Ora i piloti sono maturati. L’inverno ha fatto bene a entrambi e l’obiettivo è chiaro.
Se a qualcuno la sosta invernale ha portato un ulteriore step in avanti, a qualcun altro ha fatto fare il passo del gambero… rosso.