L''Autodromo di Las Termas

MotoGP Argentina | Bastianini attenzione a Quartararo, Honda senza Márquez

Sulle curve del circuito di Termas de Río Hondo, prenderà il via la terza tappa del mondiale della classe regina senza Marc Márquez.

A due settimane dal secondo appuntamento stagionale con la MotoGP, i motori delle due ruote tornano a rombare: i piloti hanno attraversato il globo, volando dall’Indonesia all’Argentina nel suggestivo circuito di Termas de Río Hondo.

Il layout del circuito argentino è omologato per contenere qualsiasi evento di livello internazionale della categoria più alta ed è uno dei percorsi più moderni in tutto il Sudamerica. Il percorso è tortuoso con le sue curve veloci intervallate da curve di forte frenata. Con una lunghezza di 4.806 metri, il circuito ha 14 curve, 9 a destra e 5 a sinistra e un rettilineo di oltre un chilometro (1.070 metri) dove si superano in media 330 chilometri orari, con una larghezza media di 16 metri.

È una pista tecnica, che sollecita particolarmente le gomme, soprattutto quella anteriore, per l’asfalto abrasivo. Una delle più veloci del Motomondiale e che ha sempre regalato gare combattute fino all’ultimo metro. Il record del circuito appartiene a Valentino Rossi con Yamaha (1’39’ 019), che lo detiene dal 2015. Qui non si corre dal 2019 a causa della pandemia.

I numeri della Honda

È la settima volta che si corre sul circuito di Termas de Río Hondo e la sedicesima volta assoluta in Argentina. Il maggior numero di successi in questo circuito lo detiene Marc Márquez con tre nel 2014, 2016 e 2019.

Purtroppo il fuoriclasse spagnolo non potrà prendere parte al via per motivi di salute dopo il pauroso botto nel warm-up del GP d’Indonesia. Ed è per questo che difficilmente vedremo una Honda almeno sul podio. I suoi numeri, però, sono impressionanti nelle gare disputate nel continente Americano con 14 vittorie su 18 GP disputati dal 2013. Solo Valentino Rossi (GP di Argentina nel 2015), Maverick Viñales (GP di Argentina nel 2017), Cal Crutchlow (GP di Argentina nel 2018) e Alex Rins (GP delle Americhe nel 2019) sono stati in grado d’interrompere il suo dominio.

In Argentina, ma sul circuito di Buenos Aires, prima di lui il più vincente era stato Mick Doohan (Honda) con tre successi di fila di cui uno decisivo per la conquista del titolo Mondiale nella stagione 1995. Nel computo complessivo i piloti Honda hanno vinto in sette delle ultime dieci edizioni del Gran Premio della Repubblica Argentina nella massima categoria; quattro su sei sul circuito di Termas de Río Hondo.

Bastianini resiste in testa

Dopo i fulmini e il diluvio di Mandalika, che hanno visto il successo di Miguel Oliveira su KTM, la leadership del campionato è rimasta ad Enea Bastianini. Il pilota romagnolo ha due lunghezze di vantaggio nei confronti di Fabio Quartararo. In una gara difficile e che lo aveva visto sprofondare sino alla ventesima posizione, ha compiuto una seconda parte coraggiosa che lo ha portato in undicesima posizione per 5 punti, che gli permettono come detto di restare al comando della classifica piloti. Il suo rendimento nelle ultime nove gare è stato in costante crescita ed ha sempre raccolto punti, compresi i tre podi nelle ultime sette.

Il pericolo numero uno, dato il forfait di Márquez, è rappresentato dal campione del mondo Quartararo, che dal suo debutto in MotoGP nel 2019, ha già conquistato 16 pole position. Il pilota francese non intende fare sconti e deve sfruttare l’occasione di passare al comando della classifica, però, è a caccia del primo successo nel continente Americano: in tre gare tra Argentina e Americhe, è salito solo una volta sul podio con un secondo posto ad Austin nel 2021.

Attenzione anche a Miguel Oliveira, che dopo la sua quarta vittoria in MotoGP nello scorso Gran Premio d’Indonesia: è il pilota portoghese con il maggior numero di successi nella top-class con quattro vittorie ed è salito sul podio nelle sue ultime due gare in Argentina, ma come pilota della Moto2 (2° nel 2017 e 3° nel 2018), anche se nel 2019 al debutto nella sua unica gara nella classe regina è riuscito a finire solo 11°.

Ducati, la grande delusione

Dietro al leader del Mondiale Bastiani c’è un Francesco Bagnaia reduce da due gare da dimenticare. Il piemontese di casa Ducati Lenovo Team non è riuscito ad andare oltre il 15° posto in Indonesia e dopo due prove ha guadagnato solo un punto che ne fanno la peggiore partenza delle sue prime quattro stagioni in MotoGP. Questo sarà il suo 50° Gran Premio nella classe regina, in cui ha totalizzato quattro vittorie, 10 podi, sei pole position e sei giri veloci.

Un dato positivo è rappresentato da Jack Miller, che qui ha raggiunto la sua unica pole position in carriera in MotoGP in 119 gare nel 2018, quando era alla guida del Team Pramac. La casa di Borgo Panigale sul podio in Argentina c’è salita solo una volta con il secondo posto di Andrea Dovizioso nel 2015.

In totale sono 15 i punti conquistati in queste due prime prove. Troppo pochi se si pensa ai 53 della KTM leader del mondiale e che ad inizio stagione non era certo indicata come una delle favorite.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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