Napoli-Sassuolo, la sfida che può condannare gli azzurri a un altro passo falso, mentre il Sassuolo potrebbe riscattarsi della sconfitta immeritata contro la Juventus. Due squadre con un percorso opposto: dopo un inizio formidabile, nel girone di ritorno il Napoli si è lentamente perso, mentre il Sassuolo ha avuto un inizio incerto, per poi consolidare la propria idea di gioco nella seconda parte di stagione.
Napoli in vantaggio nei precedenti
Il Napoli ha vinto 8 dei 17 precedenti contro il Sassuolo, ma ha vinto nessuno dei 3 precedenti più recenti, sebbene il bilancio del solo girone di ritorno sia favorevole agli azzurri: 4 pareggi e vittorie, ma 4 degli ultimi 5 precedenti sono terminati in pareggio. Il momento di forma, poi, non sorride agli azzurri, non solo a causa di una condizione fisica pessima, ma anche perché la vittoria che manca da 3 partite: l’ultima volta che non vinceva molte partite di fila è stato nel 2019, quando arrivò addirittura a otto tra la gestione Ancelotti e Gattuso. Il Sassuolo, invece, ha perso 3 delle ultime 4 giornate di campionato e non arriva a 3 KO di fila da settembre; l’ultima vittoria esterna contro il Napoli è datata 1 novembre 2020, quando il Sassuolo si impose per 0-2.
Squadre che accettano il rischio di difendere alto e punta sulla costruzione dal basso
Il Sassuolo è la squadra che ha portato più volte in fuorigioco gli avversari in questa Serie A (123 volte); dal punto di vista offensivo invece solo la Salernitana (38) ha all’attivo meno offsides dei neroverdi (40). Sassuolo (220) e Napoli (209) sono due delle tre squadre che hanno tentato più volte la conclusione da fuori area in questa Serie A (tra loro solo il Milan a 215): nelle realizzazioni dalla distanza nel torneo in corso nessuno ha fatto meglio dei partenopei, con 11 (come Milan e Udinese), mentre i neroverdi sono a quota nove. Inoltre, sia Dionisi che Spalletti hanno cercato di imporre il principio della costruzione dal basso: Maxime Lopez (89.8) del Sassuolo e Mario Rui (85.4) del Napoli hanno giocato in media più palloni a partita di chiunque altro in questa Serie A; quarto in graduatoria c’è anche Di Lorenzo, terzino destro partenopeo, con una media di 83.6.
Sfida generazionale: Mertens vs Berardi
Sarà una sfida tra il presente e, forse, futuro del Napoli: Dries Mertens (35 anni a maggio) è a quota 9 gol in Serie A e sembra aver convinto anche De Laurentiis a rinnovargli il contratto e potrebbe arrivare in doppia cifra in cinque stagioni differenti, come già fatto in precedenza da Antonio Vojak, Diego Maradona e Lorenzo Insigne (che ci è riuscito proprio la scorsa giornata contro l’Empoli); Berardi del Sassuolo, invece, obiettivo di mercato del Napoli, è a quota 14 gol e potrebbe arrivare a 15 per la quarta volta in carriera, traguardo che, dal suo esordio nel massimo campionato nel 2013/14, hanno raggiunto solo Ciro Immobile (sette), Gonzalo Higuaín (cinque) e Mauro Icardi (quattro).
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