Delirio tricolor al Maracanã! Il Fluminense vince la sua prima Libertadores battendo il Boca 2-1 ai supplementari: decide la strepitosa doppietta di Cano e Kennedy, espulso tra le lacrime dopo il gol della vittoria
La notte di Rio si è tinta di Tricolor. Al Maracanã è festa brasiliana, con il Fluminense che alza al cielo la sua prima Copa Libertadores della storia.
Un’impresa storica per il club carioca, che cancella la delusione della finale persa nel 2008, contro gli ecuadoregni del LDU Quito, e si prende la rivincita battendo 2-1 il Boca Juniors ai supplementari. Cuore e grinta Fluminense, trascinato dai gol di Cano, capocannoniere implacabile del torneo con 13 reti, e del giovane Kennedy, autore della rete decisiva nei tempi supplementari prima di essere espulso. Una coppia d’attacco inarrestabile, che non ha lasciato scampo agli Xeneizes di Cavani, beffati ancora una volta a un passo dal titolo dopo le finali perse nel 2012 e 2018. Una vittoria che vale doppio per il Fluminense: oltre alla gloria della Libertadores, incassa un tesoretto da 18 milioni di dollari e stacca il pass per Mondiale per Club e Recopa.
Il Maracanã era una polveriera pronta ad esplodere prima del fischio d’inizio
L’invasione di oltre 100 mila tifosi argentini nella capitale carioca aveva messo in allerta le forze dell’ordine, memori dei disordini dei giorni precedenti. Ed in effetti ci sono stati momenti di forte tensione, con ripetuti tentativi di sfondamento da parte di decine di supporters Xeneizes sprovvisti di biglietto. Gli agenti schierati attorno all’impianto sono dovuti intervenire in almeno due occasioni respingendo oltre un centinaio di argentini con tagliandi contraffatti che premevano ai tornelli. Per disperdere la ressa all’ingresso nord si è reso necessario il lancio di lacrimogeni. Attimi di tensione anche all’arrivo degli ultras del Boca, raggruppati sotto la bandiera “La 12”, ma alla fine tutto si è svolto senza gravi incidenti e si è potuto dare il via ad una finale comunque infuocata.
Va in scena il copione previsto alla vigilia
Il Boca di Almiron si affida al consolidato 4-4-2, con Cavani a guidare l’attacco. Il Fluminense di Diniz risponde col 4-2-3-1, con Ganso ad innescare la stella Cano. L’avvio è contratto, con i brasiliani padroni del possesso palla ma sterile superiorità territoriale. Poche emozioni per oltre mezz’ora, nonostante il 70% di possesso della Flu. Il Boca si chiude e riparte, Cano e Merentiel non pungono. Si rischia la rissa per i tanti falli tattici e i ripetuti corpo a corpo. L’arbitro Roldàn sorvola su entrate dubbie e contrasti ruvidi. La gara stenta a decollare nonostante la netta supremazia dei “padroni di casa”, che però faticano a renderla concreta. Gli Xeneizes resistono aggrappati al controgioco ma non riescono mai a rendersi pericolosi dalle parti di Fábio.
Il match si sblocca al 36′ grazie al killer instinct dell’uomo più atteso, il bomber Germán Cano. Il ‘Depredador’, così soprannominato dai tifosi per la sua fame di goal, è letale nel depositare in rete di prima intenzione la sponda di Keno. Una girata felina che fulmina Romero e porta avanti il Fluminense. È la rete numero 13 in Libertadores per l’argentino, capocannoniere incontrastato del torneo. I brasiliani gestiscono il vantaggio, forse con eccessiva sufficienza. Errore fatale, perché gli Xeneizes restano in partita. Al 72′ il pareggio inatteso: destro a giro dalla distanza di Advincula che sorprende Fabio e rimette tutto in discussione. Un gol che riaccende le speranze argentine e rianima il Boca, fin lì ingabbiato dalla retroguardia Tricolor.
Kennedy, l’eroe che regala la Libertadores al Fluminense: gol e rosso
Il finale è da batticuore, con i tecnici che osano mosse azzardate. Dentro Benedetto per Cavani nel Boca, Lima per Ganso nel Flu. Cambi che non scuotono l’inerzia del match. Si va ai supplementari ed è li che il Fluminense trova l’eroe della serata: il 21enne Kennedy. Il ragazzo entra all’80’ e al 99′ firma la rete della vittoria con uno slancio da urlo, prima di farsi espellere per eccesso di esultanza. Il Boca resta in 10 poco dopo per il rosso a Fabra. Sono 20 minuti infuocati per Kennedy, che passa dall’estasi all’inferno. Ma il suo gol è decisivo e spiana la strada verso la Libertadores al Fluminense.
Gli ultimi minuti sono accanita resistenza brasiliana. Finisce in trionfo, con l’invasione di campo dei tifosi in delirio. La festa tricolor illumina il cielo di Rio: il Fluminense è campione! Un successo storico, conquistato con carattere e la zampata del giovane Kennedy, l’eroe che non ti aspetti.