Risultati della ricerca per: Serie B

Anatolij Zinčenko, il primo ‘legioner’ del calcio sovietico

Era il 1981 quando il primo calciatore sovietico si trasferì dallo Zenit Leningrado al Rapid Vienna. Ripercorriamo la carriera del primo ‘legioner’ a militare in una formazione ‘occidentale’. In molti pensano che i primi giocatori dell’URSS a militare nei principali campionati europei siano quelli a partire dal 1988 in poi, come Jurij Gavrilov ai finlandesi del PPT Pori e Sergej Šavlo al Rapid Vienna, una società che, come scopriremo in seguito, aveva un certo feeling all’epoca con le autorità sovietiche. Quei trasferimenti furono invece solo il preludio per alcune riforme storiche nel paese che da lì a breve avrebbero portato …

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Storie di calcio d’Oltremanica

Il calcio inglese ha un fascino particolare, tutto suo, la magia inconfondibile che si mischia con la cultura porta in grembo sempre nuove storie. Oggi siamo qua insieme a voi per svelarvi l’origine e il significato dei soprannomi delle squadre, la derivazione e i motivi che nel tempo hanno portato la squadra di calcio e la gente del quartiere a chiamarsi così. In questo pezzo inedito vi sveleremo alcuni tra i più famosi dei Soprannomi delle squadre inglesi. Partiamo dal Nord di Londra, affacciandoci da una delle finestre delle case di Ashburton Grove, dove gioca l’ Arsenal, una delle squadre più …

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La voce del padrone. Ovvero Anastasi in bianconero

Il 1968 si stava facendo sentire fortissimo nella capitale sabauda: dai portici di via Po e dalla vicina Università la contestazione studentesca, nata qualche centinaio di chilometri più a ovest ma in un altro Stato alcuni mesi prima, occupava le preoccupazioni della borghesia torinese. Soprattutto, per chi sapeva leggere la Storia, si capiva che presto, a questi studenti scapestrati che si ribellavano ai loro padri, si sarebbero uniti anche gli operai. E Torino, città-fabbrica per antonomasia, sarebbe stata travolta dalle proteste. Cosa fosse la tensione, a Mirafiori lo sapevano benissimo. Quando il Padrone di quella fabbrica che costruiva automobili, che …

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La sera che San Siro scoprì Alexandre Pato

Esordio travolgente contro il Napoli a San Siro. Poi infortuni, brutte prestazioni e un mesto addio. Con la storia d’amore con Barbara Berlusconi che fece scalpore di Stefano Ravaglia Chi scrive, era presente. Un freddo non ripetibile, una partita che rappresentava comunque un buon lusso, seppur il Napoli non avesse le intenzioni tricolori degli ultimi anni. Il 13 gennaio 2008 a San Siro si presentava un giovane brasiliano, naturalmente approdato in rossonero, che in quel periodo era fulgido di verdeoro: Seginho, Cafu, Kakà, Rivaldo e presto sarebbe arrivato anche Thiago Silva. Quella sera a San Siro il Milan era più …

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Le acconciature più strane della storia del calcio

La storia del calcio non è fatta soltanto di gol all’ultimo secondo, prodezze individuali, record, statistiche e successi di squadra. C’è chi è entrato nella leggenda di questo sport anche per un’altra caratteristica: la fantasia nel taglio dei capelli. Oggi parleremo proprio delle acconciature più strane e più curiose mai viste sul rettangolo di gioco. La moda dei tagli di capelli stravaganti è arrivata a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Fu in quel periodo che gli appassionati di calcio entrarono in contatto con i riccioli di Valderrama e Higuita, con le treccine di Ruud Gullit, con la lunga …

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1° ottobre: auguri a George Weah, perla d’Africa

Sostanza, tecnica, movenze feline: un attaccante che spaccò la serie A. E un personaggio pittoresco fuori dal campo   di Stefano Ravaglia   Nella sua carriera ha un cruccio: non aver mai giocato un Mondiale col suo paese, la Liberia. Ci andò vicino in una occasione, e raccontò di essere rimasto in un angolo dello spogliatoio a piangere a fine partita. George Ousman Weah, nato il 1° ottobre 1966 a Monrovia, è sempre stato guascone e leggero, talmente istrionico che fa specie vederlo piangere in uno spogliatoio. Oggi compie cinquantatré anni, e lo fa da presidente del suo paese, eletto …

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Chiedi chi era Gaetano: trent’anni senza Scirea

Il 3 settembre 1989 moriva in un incidente d’auto in Polonia uno dei simboli della Juventus e della nazionale italiana. di Stefano Ravaglia Dopo l’ennesimo scudetto, era ora di far festa. Tutti in discoteca a ballare e divertirsi. Ma lui non è che fosse proprio tipo da discoteca, né un festaiolo in generale. Si lascia trascinare, una foto lo ritrae divertito e sorridente, in camicia, mentre si abbandona al ballo. Poi esce, proprio mentre, alle 6 del mattino, gli operai della Fiat vanno al lavoro. Rivede suo padre, operaio alla Pirelli, rivede lui stesso. Ma posso io darmi alle danze, …

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All’ultimo respiro: i finali di campionato più incredibili

C’era sempre qualcuno che aveva le tue stesse chances. Quattro campionati, quattro storie di finali al fotofinish. di Stefano Ravaglia L’ultra spezzatino televisivo, iniziato timidamente più di vent’anni fa con Tele+ e una partita messa alla domenica sera alle 20.30, che già sembrava una rivoluzione, ci ha tolto qualcosa e forse anche di più. Un tempo, tutte le partite alla stessa ora, poi le ultime quattro giornate, ora invece è tutto alla mercé delle televisioni anche sino all’ultimo turno. La comprovata non competitività del campionato ha permesso inoltre di vincere gli scudetti in albergo, come spesso è capitato alla Juventus …

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Matthew Le Tissier: oh my God!

La storia dell’uomo dai piedi fatati che rifiutò i grandi club per restare nella sua amata Southampton. di Stefano Ravaglia Il 4 novembre 1986 cambiarono parecchi destini, nel replay del terzo turno di Coppa di Lega, ribattezzata Littelwoods Cup per ragioni di sponsorizzazione. Dopo lo 0-0 di Old Trafford, il Southampton ospita sul proprio campo il Manchester United di Ron Atkinson. L’allenatore, curiosamente nato a Liverpool, aveva portato in cinque anni il Manchester a vincere due FA Cup e una Charity Shield, ma aveva tirato alle ortiche un campionato la stagione precedente. E anche il successivo non era iniziato bene: …

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Le otto meraviglie di Berlino: quando la Union travolse la Dynamo

Alla “casa dei guardiaboschi” è ancora affisso quel punteggio: 8-0. Nel 2005 la Union Berlino fece a fette gli odiati rivali della Dynamo. di Stefano Ravaglia L’elmetto giace là, fuori dall’An der Alten Foresterei, lo stadio, rimesso a nuovo, della Union Berlino. Che nello spareggio per salire in Bundesliga, relegando lo Stoccarda in seconda divisione, ha ottenuto i due pareggi necessari a coronare un sogno: la prima promozione in massima serie. Un 2019 d’oro per la squadra del quartiere Kopenick, e per i suoi tifosi, ciascuno di loro legato a quell’elmetto. È il simbolo di una costruzione e di un …

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