Il “Via del mare” di Lecce viene inaugurato nel giugno 1967: in campo sua maestà Pelé, per una storica amichevole contro i giallorossi.
di Stefano Ravaglia
“Potenza del calcio! Alle porte di luglio, con un sole feroce, che batte a picco sugli spalti, e con i pensieri dei tifosi rivolti ai bagni e alle vacanze, basta che si annunci uno spettacolo d’eccezione e che la figura di Edson Arantes do Nascimento Pelé si stagli all’orizzonte calcistico perché la febbre ritorni più alta che nel pieno della stagione”.
Così il giornalista pugliese Elio Donno aprì il suo articolo il 25 giugno del 1967, raccontando un evento storico per la città di Lecce, quale la visita di Pelé e del suo Santos nell’ambito di un tour dei brasiliani in Italia.
Reduce dalla fresca vittoria del suo decimo campionato paulista, il Santos scese nel nostro paese per una serie di amichevoli: il 17 giugno affronta il Mantova (vittoria per 1-0), il 19 ha la meglio sul Venezia a Riccione, e poi altre due esibizioni con Fiorentina (1-1) e Roma (vittoria per 3-1) il 27 e il 29.
Nel mezzo, Lecce: il nuovo stadio “Via del mare” in realtà era stato già inaugurato un anno prima, con una amichevole con lo Spartak Mosca (5-1 per i giallorossi) passata in sordina.
Così, il secondo vernissage è quello che conta: 25.000 persone affollano il nuovo impianto del club, per osservare i giallorossi contro quelle tenute bianche che parevano il Real Madrid.
Sul campo, non c’è storia: Pelé gattopardeggia per un po’, sornione, quasi fosse una pura esibizione. In realtà è la quiete prima della tempesta. Con uno dei suoi proverbiali colpi di testa, immortalato da dietro la porta, supera il portiere leccese Bottoni, schierato in campo con un cappellino vintage, che altro non può fare che osservare sua maesta “O Rey” incornare e portare in vantaggio i suoi.
Dopo due minuti però il Lecce riesce a pareggiare con Mammì, l’attaccante al quale è intitolata la curva est dello stadio di Catanzaro, per il quale segnò il gol della prima storica vittoria in serie A contro la Juventus, nel 1972.
Il suo il Lecce lo aveva già fatto: il resto è accademia brasiliana, con il Santos che chiude il primo tempo sul 3-1 grazie ancora a Pelé che conclude una azione personale e a una autorete del leccese Melideo. Nella ripresa, quarto gol ancora della perla nera, e quinto sigillo di Cutinho.
“Il pubblico ha finito per divertirsi, riservando alla fine un caloroso applauso a tutti”, chiude il suo pezzo Elio Donno.
Mandando in archivio una giornata storica per la città salentina, e per i 25.000 fortunati che poterono vedere da vicino il più grande calciatore di sempre.