Le partite in programma su DAZN

Prezzi Dazn alle stelle: la Serie A non è più per tutti

Dazn, ancora aumenti per Serie A e sport: stangata da 90 euro l’anno per i tifosi. Ma pirateria e pezzotto restano dietro l’angolo

L’ennesima stangata di Dazn si abbatte sui tifosi di calcio italiani. Anno nuovo, prezzi nuovi e più salati per guardare la Serie A in streaming. Dopo i fasti del 2021, quando con appena 20 euro al mese si poteva godere delle partite su più dispositivi, ora per la stessa formula occorrono quasi 60 euro mensili. Un aumento spropositato di quasi il triplo rispetto a due anni fa.

E dire che il pacchetto calcistico offerto non è nemmeno migliorato, anzi, con il blocco della doppia utenza contemporanea si è addirittura impoverito. Insomma, prezzi triplicati a fronte di un servizio immutato, se non peggiorato. L’ultimo aumento di Dazn rischia di trasformarsi in una doccia gelata per i supporter del pallone italico. Sarà dura digerire un incremento di 90 euro all’anno per seguire la propria squadra del cuore.

STANGATA ANNUALE DA 90€ PER GLI ABBONATI

L’aumento dei prezzi di Dazn colpirà anche altri sport oltre al calcio. Il piano Start, che consente di seguire NFL, basket italiano e UFC, subirà un rincaro sia dell’abbonamento mensile (da 13,99 a 14,99 euro) che di quello annuale (da 89,99 a 99 euro). Non se la caverà nemmeno chi ha sottoscritto il piano Standard per vedere le partite su più dispositivi: in questo caso l’abbonamento annuale lieviterà di ben 60 euro, passando da 299 a 359 euro. L’unico risparmio è per chi opta per la formula mensile dello Standard, il cui prezzo resta fisso a 40,99 euro.

La nuova batosta di Dazn si abbatte anche sugli abbonati Plus, la formula per la visione contemporanea su più dispositivi anche fuori dalla stessa rete domestica. In questo caso l’aumento sarà di 4 euro al mese per l’abbonamento mensile, che passerà da 55,99 a 59,99 euro. Ancora più pesante il rincaro per chi ha sottoscritto l’abbonamento annuale: in questo caso si dovranno sborsare ben 90 euro in più, con il prezzo che sale da 449 a 539 euro.

Insomma, non c’è pace per i tifosi e gli appassionati di sport che vogliono condividere l’abbonamento Dazn con amici e parenti: anche il piano Plus, pensato proprio per la visione multi-dispositivo, subisce una stangata significativa. L’ennesima mazzata sul portafogli degli abbonati, costretti a pagare molto di più per lo stesso servizio ricevuto finora.

AUMENTI SCATAGLIONATI PER VECCHI E NUOVI ABBONATI

Gli aumenti Dazn entreranno in vigore in maniera scaglionata per vecchi e nuovi abbonati. I nuovi clienti si vedranno applicare da subito i prezzi rivisti al rialzo. Diverso il discorso per chi ha già un abbonamento attivo: in questo caso le nuove tariffe più salate scatteranno solo dopo la naturale scadenza del contratto in essere.

Gli abbonati riceveranno una email da Dazn in cui si comunicherà l’adeguamento ai nuovi listini e la facoltà di recedere, senza costi aggiuntivi, se non si intende accettare i rincari. L’unica categoria che invece subirà gli aumenti immediatamente è quella di chi ha un abbonamento con rinnovo mensile: in questo caso i prezzi più alti scattano da subito, senza possibilità di rimedio.

TRA DISSERVIZI E AUMENTI, LA SERIE A FINISCE NEL MIRINO DELLA PIRATERIA

Dazn detiene i diritti esclusivi della Serie A dal 2021, rivoluzionando il modo di seguire il calcio in Italia rispetto a tv satellitari e digitale terrestre. La piattaforma streaming britannica però ha avuto una gestione turbolenta nel nostro paese, tra continui disservizi tecnici e proteste degli utenti.

Il caso più eclatante si è verificato a gennaio 2023 quando moltissimi abbonati hanno lamentato interruzioni durante le partite. Una situazione talmente grave da spingere il neonato governo Meloni a convocare i vertici Dazn per un chiarimento.

Gli aumenti di prezzo operati da Dazn nel 2022 avevano già generato malumori tra i tifosi. E probabilmente hanno anche alimentato la diffusione di sistemi illegali come il “pezzotto” per vedere le partite gratis, sottraendosi al pagamento degli abbonamenti.

Secondo una ricerca Ipsos per Fapav, nel 2022 la pirateria su eventi sportivi è addirittura aumentata del 26% rispetto al 2021. Numeri che certificano come i rincari eccessivi spingano molti appassionati verso la fruizione illecita dei contenuti.

L’espansione della pirateria legata agli eventi sportivi, calcio in primis, ha spinto il legislatore a intervenire con nuovi strumenti di contrasto. Lo scorso agosto è entrata in vigore una legge che mira a reprimere la diffusione illegale di partite, film ed eventi protetti da copyright su siti e piattaforme non autorizzati.

Si tratta di un giro di vite necessario per arginare un fenomeno in preoccupante crescita, come certificano i dati. Tuttavia, per debellare alla radice il problema della pirateria, sarebbe opportuno che anche i detentori dei diritti realizzassero politiche dei prezzi più eque e sostenibili. Altrimenti il rischio è che molti appassionati continuino a ripiegare su metodi illegali pur di seguire la propria passione a costo zero.

Voglio precisare che condanno fermamente ogni forma di fruizione illegale di contenuti sportivi e diritti televisivi protetti da copyright. La pirateria, in tutte le sue forme, danneggia l’industria dell’intrattenimento e dello sport.

PER DEBELLARE LA PIRATERIA SERVE ANCHE EQUILIBRIO SUI PREZZI

La cosiddetta “legge anti-pezzotto” è nata con l’intento specifico di contrastare la pirateria legata agli eventi sportivi, e calcio in primis. Un intervento sollecitato da operatori e leghe, anche sulla scorta di una raccomandazione UE che invitava gli Stati membri ad agire contro la diffusione illegale di contenuti sportivi protetti da copyright.

La nuova normativa consente all’Agcom di intervenire tempestivamente a seguito di segnalazioni, inibendo siti o piattaforme prive delle necessarie autorizzazioni. Si tratta di uno strumento pensato ad hoc per reprimere un fenomeno molto diffuso, che arreca danni economici all’industria dell’intrattenimento sportivo. Resta da vedere se, unitamente alla repressione, anche politiche commerciali più equilibrate possano contribuire a ridimensionare il problema.

Ribadisco comunque che la pirateria rimane un reato, e va contrastata con decisione dalle autorità competenti.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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