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I magiari arrivano a giocarsi il più importante match europeo della loro storia. Da underdog.
Diciamolo. Il sorteggio di Conference League ha baciato la Fiorentina, che poteva trovare sulla sua strada squadre ben più blasonate o abituate a palcoscenici Europei. Come il Partizan, il Servette o il Panathinaikos, tanto per rievocare brutti ricordi di Atene.
Già la scorsa stagione i viola affrontarono una squadra magiara, il Ferencvaros, ma nel girone. Stavolta tocca alla Puskás Ferenc Labdarúgó Akadémia, squadra fondata nel 2005 come accademia del fu Videoton e Mol Vidi, oggi Fehérvár.
Una formazione che nel palmares ha due campionati di Serie B, un secondo posto nella stagione 2020-2021 e tre terzi posti:19-20, 21-22 e 23-24. Oltre ad una finale di Coppa d’Ungheria nel 2017-2018.
Come è arriva la Puskas Akademia al preliminare
L’Academy si è qualificata alla conference in virtù del terzo posto della passata stagione, a tre punti dal Paks – anch’essa retrocessa in Conference – e 19 punti dall’ormai solito Ferencvaros, al sesto titolo di fila. E lo ha fatto con il secondo miglior attacco, 60 reti, e la seconda miglior difesa, 35 subiti. Sorprendendo soprattutto in trasferta.
Il percorso fin qui non è stato molto accidentato. Il primo turno contro il Dnipro-1 è stato superato con un doppio 3-0 d’ufficio, visto che gli ucraini sono stati esclusi per motivi finanziari.
Nel secondo turno l’Ararat Armenia ha dato filo da torcere e dopo aver perso 1-0 in casa, stava per fare il colpaccio al ritorno con l’uomo in meno. Prima che Favorov al 94′ segnasse la rete del 3-3.
Come detto, questo è il massimo risultato europeo raggiunto dalla Puskas Academia, che anno scorso uscì al primo turno contro il Vitoria Guimaraes (l’anno prima contro l’RFS al secondo turno, in Europa League ha preso un deciso 3-0 dall’Hammarby nel 2020-2021).
La partenza in campionato però fa ben sperare. Quattro partite, quattro vittorie. Da ultima quella per la vetta della classifica contro l’MTK Budapest, portata a casa per 1-0 (Levi).
Comunque troppo poco per smuovere un pronostico decisamente a tinte viola, almeno nei primi 90′.
I giocatori chiave
Senza ombra di dubbio il giocatore più rappresentativo è Zsolt Nagy, autore nello scorso campionato di 11 reti e 5 assist e già con 2 gol siglati in questa conference. Uno dei pochi nazionali della squadra, assieme al difensore Patrizio Stronati (Rep. Ceca) ed il trequartista Urho Nissila (Finlandia).
In attacco il giocatore più talentuoso è Jonathan Levi, esterno svedese classe ’96 che ha già segnato due gol in campionato – come quello decisivo nell’ultimo match – e fornito un assist in Conference. E’ anche vero che lo scorso torneo mise insieme 2 reti e 4 assist.
Lami Colley, Gyorgy Komaromi e Artem Favorov sono invece uomini da tenere d’occhio, avendo contribuito con oltre 10 tra gol ed assist, a testa, alla performance della passata stagione (ad eccezione dell’ucraino).
Insomma, un impegno decisamente favorevole per la squadra di Palladino, che però non deve mostrare le nefandezze fatte vedere nella prima di campionato contro il Parma.
