L’ex allenatore di Napoli, Chelsea, Juventus e Lazio rompe il silenzio e si racconta a tutto tondo. Dal desiderio di una nuova sfida alle riflessioni sulle sue ex squadre, passando per un sogno argentino.
Dopo mesi di silenzio, Maurizio Sarri torna a far parlare di sé. In un’intervista esclusiva rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il tecnico toscano si è aperto come raramente aveva fatto in passato, svelando retroscena e ambizioni future che potrebbero scuotere il panorama calcistico italiano.
“LA VOGLIA DI CAMPO È TROPPA”
“Purtroppo, anche senza pallone, fumo ancora tanto, troppo. Con l’inizio della nuova stagione, mi è cresciuta forte la voglia di esserci dentro, di tornare in campo”, confessa Sarri. Parole che suonano come un chiaro messaggio alle società in cerca di una svolta tecnica. Il “Comandante” è pronto a tornare in pista, e potrebbe farlo prima di quanto si pensi.
GENNAIO NEL MIRINO
“Spero di tornare prima di gennaio”, rivela l’ex allenatore della Lazio. “Dipenderà dalle situazioni, dalle offerte che riceverò, dalle motivazioni. Dalla telefonata che mi trasmetterà più adrenalina”. Un’apertura che potrebbe far drizzare le antenne a più di un club in difficoltà.
IL SOGNO ARGENTINO
Ma la vera sorpresa arriva quando Sarri svela il suo sogno nel cassetto: “Il Boca Juniors sarebbe un sogno finale, folle, non so se realizzabile. Qualche partita alla Bombonera sarebbe un’esperienza unica”. Un’ambizione che dimostra come la passione per il calcio di Sarri vada oltre i confini nazionali.
RIFLESSIONI SUL PASSATO
L’intervista offre anche l’occasione per alcune riflessioni sulle sue ex squadre. Sul Napoli, Sarri esprime ammirazione per Antonio Conte: “Oltre ad essere un grandissimo allenatore, ha questa capacità di far investire i suoi club”. Parole che potrebbero suonare come un velato messaggio al presidente De Laurentiis.
LA JUVE E LA RIVOLUZIONE MANCATA
Interessante anche il paragone tra la sua esperienza alla Juventus e l’attuale gestione di Thiago Motta: “Quando sono arrivato io alla Juventus non c’erano i presupposti per una rivoluzione culturale. Ora invece ci sono. Siamo all’inizio, ma Motta ha la volontà di fare qualcosa di diverso”.
RISPETTO PER FONSECA
Infine, una chiusura diplomatica sulle voci che lo vorrebbero al Milan: “Mi sembra brutto parlarne in questo momento, serve rispetto. Paulo Fonseca è un buon allenatore e un uomo di livello, l’ho conosciuto di persona: è all’inizio di un percorso ed è giusto che stia sereno”.