Un’indagine della Procura di Milano svela inquietanti retroscena: armi, campi di addestramento e alleanze violente. Gli ultras di Inter e Milan pianificavano scontri con forze dell’ordine e tifoserie rivali.
L’indagine della Procura di Milano ha fatto emergere dettagli inquietanti sulle attività violente dei gruppi ultras di Inter e Milan. L’operazione, che ha portato all’arresto di 19 capi tifoseria, ha svelato un quadro di violenza organizzata in cui i leader ultrà pianificavano veri e propri scontri militari con tifoserie avversarie e forze dell’ordine. Secondo i pm Paolo Storari e Sara Ombra, l’essenza della mentalità ultras non si limita al supporto calcistico, ma include l’organizzazione di scontri violenti per acquisire rispetto e autorità all’interno delle curve.
Un episodio significativo riguarda un tentato attacco da parte di hooligans catalani prima della partita Inter-Barcellona nel dicembre 2019. Gli ultras interisti presenti al Baretto di San Siro rischiarono di essere sopraffatti, evento che portò alla nascita di un piano più strutturato per prepararsi ad affrontare scontri futuri.
ARMI E CAMPI DI ADDESTRAMENTO: UNA RETE ORGANIZZATA
Uno dei punti più scioccanti dell’indagine riguarda il tentativo da parte degli ultras di procurarsi armi e di organizzare un vero e proprio addestramento militare per i membri della curva. Intercettazioni telefoniche tra i leader mostrano una pianificazione dettagliata per dotare i gruppi di strumenti di offesa, come tubi di gomma e manici di piccone, utilizzati durante gli scontri. Oltre alle armi, gli ultras volevano creare un “supporto logistico” per la gestione degli scontri, includendo torce, bombe e fumogeni.
Un altro elemento che emerge dall’inchiesta è il viaggio organizzato da un ex capo della Curva Nord, con l’intento di stringere un’alleanza con gli hooligans dello Stal Stalowa Wola, club di terza categoria polacco noto per la sua inclinazione alla violenza. Questo gemellaggio dimostra come le tifoserie ultras non solo si organizzino a livello nazionale, ma cerchino anche alleanze internazionali per rafforzare la loro forza militare.
LA LOGISTICA DELLA VIOLENZA: UN PIANO BEN STRUTTURATO
L’inchiesta rivela come la Curva Nord fosse in grado di produrre un vero e proprio “esercito” di hooligans, pronto ad agire in strada durante gli scontri. Intercettazioni captate dalle forze dell’ordine evidenziano come i leader ultras parlassero apertamente di “organizzare 70 hooligans pronti a menare”, segno di una preparazione accurata e ben orchestrata. Le conversazioni tra i capi ultrà dimostrano come la violenza non fosse casuale, ma un aspetto essenziale della loro identità, pianificata e strutturata nei minimi dettagli.
CONSEGUENZE E INTERROGATIVI SUL FUTURO DEL TIFO ORGANIZZATO
Questa indagine apre una finestra inquietante su un lato oscuro del tifo organizzato, che va ben oltre la passione per il calcio. Le tifoserie ultras sembrano sempre più distanti dall’essere semplici gruppi di supporto e sempre più vicine a veri e propri gruppi paramilitari, con una propria organizzazione e regole interne. Con il proseguire delle indagini, sarà cruciale capire come il mondo del calcio e le autorità risponderanno a questa minaccia, cercando di spezzare un sistema di violenza che sembra radicato da tempo.