(Solo) In Italia qualcuno odia gli ultrà

C’era una volta un calcio fatto di sogni, speranze e ideali, un calcio pieno di passione. Poi però con il tempo le cose sono piano piano cambiate sempre di più, arrivando passo dopo passo a sostituire tali ideali con due soli pensieri ossessivi: denaro e sporchi accordi di convenienza. Da anni poi, c’è in atto una vera caccia alle streghe, che vede dal lato sbagliato della forca, i cosiddetti ultras, che si sono visti passo dopo passo, essere messi sempre più alle strette, come alcuni casi testimoniano.

Le barriere e una mattanza

Una delle più importanti -e vergognose- questioni che i sostenitori del tifo organizzato italiano si sono trovati ad affrontare negli ultimi anni è sicuramente quella delle barriere. Nel finire della stagione 2015-2016, la prefettura di Roma, in accordo con il Coni, decise di installare all’interno delle due curve dello stadio Olimpico, la casa del tifo di Roma e Lazio, delle barriere in plexigas, che causarono un lungo sciopero delle due tifoserie, fino alla fine del campionato; entrambe le “sponde” minacciarono di proseguire ad oltranza la loro battaglia nel caso le cose non fossero cambiate, visto che la scelta del questore Nicolò D’angelo, si rivelò subito assurda agli occhi di tutti: che senso aveva dividere dall’interno due tifoserie? Alla fine per gridare vittoria, i tifosi romani dovettero aspettare aprile dell’anno successivo. Un altro famoso caso, molto più recente è quello dell’aggressione subita dai tifosi dell’Atalanta al termine della partita di Coppa Italia contro la Fiorentina, disputatasi allo stadio Artemio Franchi di Firenze. All’uscita dell’autostrada, la lunga colonna di autobus atalantini fu fermata dalle camionette della polizia, e senza motivo, i tifosi all’interno furono prese a manganellate. Queste due storie sono il chiaro esempio che in Italia, qualcuno odia gli ultras. E pure tanto.

L’Europa la pensa diversamente

Circa qualche settimana fa, la LFP, l’equivalente francese della nostra Lega Calcio, ha stabilito un tariffario fisso per i tifosi ospiti per quanto riguarda le partite dei due maggiori campionati francesi per la stagione 2019-2020: 10 euro per gli incontri di Ligue 1 e 5 per quelle di Ligue 2. Cosa vuol dire questa decisione in soldoni? Che con una mossa inaspettata, in Francia hanno scelto di andare a favore dei tifosi, sopratutto quelli che seguono la propria squadra in trasferta, scegliendo almeno per una volta, di andare contro le società; una partita in trasferta del Saint-Etienne, e una del PSG, avranno infatti lo stesso prezzo, con l’obiettivo, a detta di Frédéric Thiriez, di avere maggiori flussi di tifosi in trasferta, consentendoli di avere spese più basse, al contrario di quello che invece accade da noi. Già, perchè in Italia, paradossalmente, un tifoso di una di quelle squadre che rientrano nella fascia delle cosiddette “big” (Juventus, Napoli, Milan, Inter, Roma e Lazio) si vedono costretti a veder applicati prezzi diversi rispetto ai tifosi di squadre come Empoli, Sassuolo e cosi via. Un Chievo Verona-Lazio, per i tifosi biancocelesti, costa e costerà ben cinquanta bigliettoni -e sul fatto che il Bentegodi non sia proprio il più moderno degli stadi ci sarebbe da aprire un altro discorso-, mentre per i tifosi delle altre squadre, non supera e non supererà i venti euro. Come a voler strillare, senza ritegno, che noi abbiamo paradossalmente, tifosi di serie a, e tifosi di serie b. Un altra svolta sulla questione biglietti sembra stia arrivando anche dalla Premier League, dove anche il Norwich si è deciso a seguire l’esempio dei francesi, stabilendo un prezzario fisso: i tagliandi delle partite in casa, avranno un prezzo fisso di trenta sterline, a prescindere dal settore. Attualmente si tratta del primo club inglese a prendere questo tipo di decisione, ma stando ai rumors che arrivano dalle terre inglesi, il Norwich potrebbe non essere l’unico club. Mentre in Italia, dove ci sono abbonati che nei derby riescono inspiegabilmente a restare fuori dallo stadio, un’iniziativa del genere sarebbe pura utopia solamente a pensarla.

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