Sull’orlo di un baratro tecnico e di risultati che sembrano ormai irrimediabili, il tecnico serbo della Sampdoria ha preso in considerazione l’ipotesi di fare un passo indietro per evitare di portare a compimento il disastro, salvo poi convincersi che sia meglio stringere i denti e arrivare a giugno per onorare l’impegno.
La Sampdoria naviga in acque tempestose e rischia di affondare. Problemi societari ed economici, ultimo posto in classifica a -10 (dallo Spezia) e una squadra allo sbando. Come se non bastasse, dopo il tracollo per 5-0 a Firenze, persino Dejan Stankovic ha pensato di gettare la spugna, valutando le dimissioni per poi fare dietrofront.
Il tecnico serbo, uno dei pochi punti fermi rimasti, ha ammesso le proprie responsabilità per il pesante ko del Franchi e di aver pensato di farsi da parte, se necessario. Alla fine, però, società e allenatore hanno deciso di andare avanti insieme fino a fine stagione, per onorare l’impegno.
I nomi dei possibili sostituti, da Angelo Palombo a Felice Tufano, erano già circolati, ma la scelta è stata quella della continuità. Almeno per ora, perché il futuro di Stankovic sulla panchina blucerchiata resta incerto. Per salvarsi serve un’impresa, con 6 gare contro Torino, Udinese, Empoli, Milan, Sassuolo e Napoli. L’ultima spiaggia, per evitare la retrocessione.
Eppure, il tecnico non molla. Consapevole di aver dato tutto, di non avere rimpianti e di essere pronto a ripercorrere la stessa strada. La salvezza appare quasi utopistica, ma Stankovic e la Samp vogliono crederci ancora.
Sei giornate per riscrivere un finale che ha il sapore dell’incubo: per la Samp e per il suo condottiero, è l’ultima occasione per svegliarsi da questo brutto sogno a occhi aperti.