L’ex CT dell’Inghilterra si racconta in un nuovo documentario, tra scandali, successi e la recente diagnosi di cancro. Un viaggio emozionante nella vita di uno degli allenatori più iconici degli ultimi decenni.
A 76 anni e con una diagnosi di cancro terminale, Sven-Göran Eriksson si racconta senza filtri in un nuovo documentario in uscita su Amazon Prime il 23 agosto. L’ex CT dell’Inghilterra ripercorre la sua carriera ricca di successi, ma anche di polemiche e scandali, lanciando un messaggio positivo: “Non siate dispiaciuti, sorridete”.
UNA CARRIERA LEGGENDARIA
Primo allenatore straniero della nazionale inglese, Eriksson ha guidato i Tre Leoni ai quarti di finale dei Mondiali 2002 e 2006 e degli Europei 2004. Prima dell’esperienza in Inghilterra, aveva vinto campionati in Svezia, Portogallo e Italia con Göteborg, Benfica e Lazio.
SCANDALI E VITA PRIVATA
Nel documentario, Eriksson affronta anche gli scandali che hanno caratterizzato la sua vita privata, come le relazioni con Ulrika Jonsson e Faria Alam. “Il sesso è una delle tante cose belle della vita per tutti noi”, commenta lo svedese. “Non ho fatto nulla di criminale”.
TENSIONI CON FERGUSON E IL CASO ROONEY
Eriksson rivela i retroscena delle tensioni con Sir Alex Ferguson riguardo la convocazione di Wayne Rooney per i Mondiali 2006. Definisce l’ex tecnico del Manchester United “un uomo strano” che “smette di essere un gentiluomo quando tocchi il suo club”.
LO SCANDALO NOTTS COUNTY
Il documentario affronta anche la vicenda del Notts County, quando Eriksson fu coinvolto in una truffa che prometteva investimenti milionari mai arrivati. Lo svedese racconta persino di un surreale viaggio in Corea del Nord legato a questa vicenda.
UN MESSAGGIO DI SPERANZA
Nonostante la malattia, Eriksson mantiene un atteggiamento positivo: “Ho avuto una buona vita”, afferma. “Grazie di tutto a allenatori, giocatori, tifosi. È stato fantastico”. Un ultimo messaggio che riassume la filosofia di vita di uno dei personaggi più iconici del calcio moderno.