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Thomas Tuchel: il tedesco che deve salvare l’Inghilterra dal suo paradosso calcistico

L’Inghilterra, patria del calcio, ha scelto un tedesco per guidare la Nazionale. Mentre i tifosi sognano la gloria, critiche e dubbi sollevano il paradosso: è davvero finita l’era degli allenatori inglesi?

L’arrivo di Thomas Tuchel sulla panchina dell’Inghilterra ha scosso il mondo del calcio, suscitando una tempesta mediatica senza precedenti. Per la Football Association, si trattava della scelta migliore: un allenatore di calibro internazionale, vincitore della Champions League con il Chelsea e dal profilo moderno, in grado di adattarsi al ritmo e alla tattica del calcio contemporaneo. Ma se questa è la lettura pragmatica, i tifosi inglesi vedono in Tuchel un segno di debolezza nazionale. Com’è possibile che il Paese che ha inventato il calcio, che ospita il campionato più ricco e seguito al mondo, non riesca più a produrre allenatori all’altezza?

In un mondo dominato da Guardiola e Klopp, due figure stranieri che hanno ridefinito il gioco nella Premier League, l’Inghilterra si è affidata a un altro non inglese per puntare alla gloria mondiale. Ma il problema non è solo l’origine del nuovo CT: è il riflesso di un fallimento più profondo, quello di un sistema che ha smesso di sfornare allenatori di spessore.

UNA SCELTA CHE SPACCA IL PAESE

La nomina di Tuchel è stata accolta con entusiasmo da una parte della critica, che lo considera il migliore disponibile sul mercato. La sua esperienza al Chelsea, dove ha vinto la Champions League nel 2021, è stata seguita da un periodo meno felice in Germania, ma nessuno può negare il suo acume tattico. Tuttavia, la sua origine tedesca rappresenta un nodo difficile da sciogliere. In un paese dove la rivalità con la Germania va oltre il semplice sport, vedere un tedesco alla guida dei “Three Lions” ha provocato reazioni contrastanti. Per alcuni, è un affronto al patriottismo calcistico, per altri, un segno di maturità: l’Inghilterra riconosce di non essere più in grado di formare allenatori all’altezza e si rivolge a chi ha dimostrato di saper vincere.

Gary Neville, storico opinionista e leggenda del Manchester United, è stato tra i più critici: “Come possiamo pensare di crescere se continuiamo a importare? L’Inghilterra ha bisogno di un’identità, e questa passa anche dagli allenatori”. Ma Neville dimentica che, con Southgate, pur avendo una guida britannica, l’Inghilterra ha sfiorato la gloria, ma non l’ha mai raggiunta.

IL PESO DELLE ASPETTATIVE

Tuchel non eredita solo una squadra di talento, ma anche un peso immenso sulle spalle. La nazionale inglese non vince un trofeo dal lontano 1966, anno della loro unica vittoria mondiale. Eppure, mai come oggi, la rosa inglese appare piena di promesse: Harry Kane, Jude Bellingham, Bukayo Saka e Phil Foden sono solo alcune delle stelle che hanno fatto sognare i tifosi. Il problema, però, non è mai stato il talento in campo, ma piuttosto la capacità di sfruttarlo appieno.

Tuchel è noto per il suo pragmatismo, ma anche per la sua capacità di adattarsi alle circostanze. La sua avventura al Chelsea lo ha visto plasmare una squadra capace di vincere nelle partite che contano di più, proprio quelle che l’Inghilterra non è mai riuscita a fare sue. Ma riuscirà a farlo su un palcoscenico così diverso come quello delle nazionali?

L’EREDITÀ DI SOUTHGATE

Southgate ha lasciato in eredità un gruppo unito e solido, ma con una mentalità che non è mai riuscita a spingersi oltre le semifinali o le finali. La sua più grande forza è stata quella di ricostruire la fiducia dei tifosi inglesi, dopo decenni di delusioni. Ma a Tuchel è chiesto qualcosa di più: vincere. E farlo in fretta.

L’ombra di Guardiola, che ha rifiutato la panchina dell’Inghilterra per onorare il suo contratto con il Manchester City, incombe su di lui. Il paragone è inevitabile. Tuttavia, mentre Guardiola resta un sogno lontano, Tuchel deve affrontare la dura realtà del calcio internazionale, dove ogni errore si paga a caro prezzo e dove le aspettative di una nazione intera possono schiacciare anche il più abile dei tecnici.

UN DESTINO

L’Inghilterra ha scommesso tutto su Tuchel, un allenatore che ha dimostrato di saper vincere ma che non conosce ancora il vero peso di allenare una nazionale come quella inglese. I prossimi mesi saranno decisivi: Tuchel ha solo due anni per dimostrare di essere l’uomo giusto, mentre i suoi detrattori non aspettano altro che un passo falso per dire: “Te l’avevamo detto, ci voleva un inglese.”

Riuscirà Tuchel a rompere il lungo digiuno di successi dell’Inghilterra, o sarà un altro capitolo di promesse mancate nella storia calcistica di un paese che sembra incapace di tornare ai vertici mondiali?

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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