In un’intervista esclusiva con Daniele Bartocci, vincitore del premio 100 eccellenze italiane, Tommaso Gabrielloni parla della straordinaria stagione del Como e delle prospettive future di suo fratello Alessandro, attaccante della squadra lariana.
Il Como ha fatto il suo trionfale ritorno in Serie A dopo 21 anni di assenza, e uno dei protagonisti di questa storica impresa è stato l’attaccante Alessandro Gabrielloni. In un’intervista esclusiva con Daniele Bartocci, vincitore del premio 100 eccellenze italiane a Montecitorio, il fratello di Alessandro, Tommaso Gabrielloni, ha svelato i segreti del successo della squadra lariana e di suo fratello.
Alla domanda sulla stagione del Como e di Alessandro, Tommaso ha dichiarato: “Ha fatto una grandissima stagione, è stato protagonista di questa grande ascesa del Como. Ha fatto di più di quello che forse ci aspettavamo, però come ha sempre dimostrato negli anni è un gran calciatore e una grande persona che riesce sempre a venire fuori alla grande dalle difficoltà. Questo è uno dei suoi grandi pregi.”
Tommaso ha anche confermato che il Como non ha bisogno di cercare rinforzi in attacco, poiché ha già un talento come Alessandro in rosa: “Certamente”, ha risposto quando gli è stato chiesto se fosse d’accordo con le parole del ds sulla mancata necessità di acquistare Icardi o Correa.
Riguardo al ruolo di suo fratello nella squadra, Tommaso ha sottolineato l’importanza della leadership di Alessandro all’interno dello spogliatoio, più che il suo status di titolare.
L’intervista ha anche toccato il tema dell’allenatore Osian Roberts, che ha stupito tutti con il suo lavoro al Como: “Ha stupito moltissimo anche perché il precedente allenatore non aveva fatto male, però con Fabregas e Roberts hanno dato quel colpo in più per salire di categoria e livello di gioco”, ha dichiarato Tommaso.
Infine, si è parlato delle prospettive future di Alessandro, con Tommaso che ha espresso la speranza di vedere suo fratello convocato in Nazionale per gli Europei, vista anche la penuria di attaccanti a disposizione del ct Luciano Spalletti.
L’intervista si è conclusa con un aneddoto sulla leadership di Alessandro nello spogliatoio e sulla sua umiltà, rimasta immutata dai campetti di terra fino alla Serie A.