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fonte foto: calciomercato.com

Torino, l’incredibile crollo verticale e una difesa scricchiolante

Un poker che sa di resa. Quella di Walter Mazzarri. Per il Torino è stato un altro week-end da dimenticare. Da chiudere nella cassaforte più lontana della memoria e non permettere di ritornare a galla. Perché quello che è successo allo stadio Via Del Mare evidenzia il periodo spiacevole che il club piemontese sta attraversando. Prima la disfatta tennistica contro l’Atalanta del Gasp. Uno 0-7 interno che ha aperto la clamorosa frattura tra sostenitori e società. Poi, l’eliminazione in Coppa Italia per mano del Milan dopo una prova con molte ombre e poche luci. Infine, il tonfo di Lecce e una classifica che inizia a preoccupare.

Chiaramente, non ci si riferisce a nessun discorso retrocessione. Quella zona, almeno momentaneamente, è distante. Eppure, uscire da questo tunnel infinito e buio dev’essere un obbligo per non incappare in qualcosa di più serio e scottante. La graduatoria resta fortemente deficitaria, il crollo verticale ha dell’incredibile. Il gruppo granata, ad inizio stagione, aveva fissato la zona europea come possibile meta da raggiungere. Lo scenario dell’Europa League sembrava alla portata dell’organico. E, invece, la situazione rischia di peggiorare drasticamente.

La difesa scricchiolante del Torino

A spaventare è soprattutto lo stato di forma, più mentale che fisico, del pacchetto arretrato. Errori su errori, gravi disattenzioni e un reparto che appare slegato. A mettere in risalto le difficoltà della retroguardia sono i numeri. Nelle ultime tre partite, giocate in meno di dieci giorni, la squadra ha incassato ben 15 reti. In 300′ (ai 90′ delle tre sfide si aggiungono i tempi supplementari di San Siro), gli uomini di Mazzarri non hanno preso mai il comando sugli avversari.

Notevole la rimonta sul Milan ad opera di Bremer. Un risultato ribaltato nuovamente dai rossoneri che hanno costretto il Toro a salutare la competizione. Malgrado l’abbondanza e gli interessanti profili in rosa, la brigata granata è finita in un vortice senza una reale via di fuga. Servirà ritrovare il giusto smalto per non mandare in fumo quanto di buono fatto nelle recenti stagioni. E la prossima gara, contro la Samp tra le mura dell’Olimpico, diventerà un crocevia del campionato. Probabilmente, con un volto diverso in panchina.

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